Ipocondria, perché ho paura delle malattie ?
“L’ipocondria può essere definita in tanti modi, ma di sicuro non è un disturbo immaginario”
Dott.Fabrizio Rossi
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Chi non conosce almeno una persona che si lamenta continuamente delle sue presunte malattie che quasi mai vengono confermate dagli esami clinici? in questi casi, parliamo spesso di Ipocondria, la paura eccessiva di avere malattie gravi non diagnosticate, che mettano a rischio la propria vita.
Essa deriva dal termine greco “hupo”, che significa ”sotto”, e “khondros”, che significa “cartilagine sternale”, vale a dire lo spazio morbido sotto le costole dove si trovano fegato, cistifellea e milza; molto tempo fa, infatti, si pensava che la malinconia o la tristezza fossero causate dal malfunzionamento di questi organi (tema estremamente importante, ne parlerò in un mio prossimo articolo).
Questa preoccupazione eccessiva causa la sensazione di avere dei sintomi gravi, non ancora diagnosticati, e potenzialmente mortali, in altri casi si esagera su quelli già esistenti producendo angoscia e depressione, quindi è tutto inventato? la risposta è no, da un’ attenta indagine, chi soffre di ipocondria ha un’ attenzione alle “dinamiche” del proprio corpo superiore alla norma, questo è legato ad un’ attenzione selettiva (distorsione cognitiva del pensiero) e ad una maggiore attivazione dell’Amigdala (centro del controllo emozionale e delle reazioni biologiche di attacco e fuga, una ipersensibilità organica dunque, e non un disturbo immaginario.
Da non sottovalutare, risulta essere la società nella quale viviamo e in particolare i mezzi d’informazione e non solo(vedi Facebook) che ci “informano” costantemente nel bene e nel male riguardo possibili contagi e malattie, queste info. creano nell’ipocondriaco, un’ allerta costante, che a lungo andare, potrebbe portare a peggioramenti evidenti, come aumento di stress.
Tutti abbiamo paura è naturale ed è biologico che sia così, la paura, ha una funzione essenziale per l’incolumità dell’individuo, tuttavia essa, nel caso dell’ipocondriaco, può determinare un’ atteggiamento inadeguato, appare quindi opportuno ridurla nei limiti entro i quali possa essere utile alla nostra esistenza.
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Aspetti sintomatici dell’ipocondriaco
Ha costantemente il timore di potersi ammalare. Ne ha sempre una e non si sente mai in forma e in uno stato di benessere. Avverte spesso sintomi e “doloretti” strani. Nessuna visita medica o esame specifico lo convince o lo rassicura. Avverte anzi l’esigenza di consultare più di un medico e di fare analisi più che approfondite. A ogni sintomo cerca notizie e fa continuamente autodiagnosi. Quando sente parlare di qualche malattia se ne sente addosso i sintomi.
Da dati epidemiologici, le persone ipocondriache sono uomini che hanno intorno ai 30 anni d’età, mentre che le donne sono all’incirca intorno ai 40. Queste persone studiano spesso con attenzione il corpo e le sue reazioni e giungono ad una diagnosi entrando a volte, in contraddizione con il proprio medico.
Quasi sempre gli ipocondriaci sono aggiornati sulle ultime malattie e cure, e si trasformano spesso in nutrizionisti, gastroenterologi e oncologi esperti perché, temono in modo spropositato di poter soffrire di una malattia grave. Così, poco a poco la salute e le patologie si vanno trasformando nel loro unico argomento di conversazione. Quando questo disturbo arriva al punto estremo, si produce un deterioramento nelle relazioni interpersonali.
Nella mente dell’ipocondriaco
La mente della persona, che ha paura delle malattie, sarà attentissima a osservare il proprio corpo e ciò che proviene da esso, con particolare attenzione ai sintomi che produce. Fino a quando, per sua fortuna, finalmente non trova un sintomo, che può essere anche un piccolissimo dolore o fastidio, in qualche parte del suo corpo.
Da qui, inizia il suo circolo vizioso, con pensieri ossessivi sulla malattia, spesso tale convinzione intollerante, porta l’ipocondriaco ad “ossessionare” genitore, compagni o moglie, ecc… facendo peggiorare gli ambiti relazionali.
L’ipocondriaco, anche se riconosce a piccole dosi il proprio disagio, non arriverà mai dal medico a dire ho paura delle malattie, anzi tenderà a non riconoscere eventuali risultati clinici.
Perchè ho paura delle malattie? Le cause
Le cause dell’ipocondria sono molte e spesso si combinano tra di loro. Tra le più comuni:
Un’educazione basata nella paura o nell’eccessiva protezione
Normalmente, scavando nella storia di vita degli ipocondriaci, si scopre che da piccoli hanno avuto un’educazione iperprotettiva o un familiare vicino ha spesso manifestato eccessiva preoccupazione per la loro salute.
Esperienze traumatiche relazionate con la morte o la malattia
Perché la persona stessa ha sofferto di una malattia grave durante la sua vita o ha vissuto l’esperienza di prendersi cura di un familiare malato gravemente.
Interpretazione sbagliata dei sintomi
Molto spesso l’ipocondria si scatena a partire da sintomi che sono male interpretati. Questa persona possiede una discreta informazione a livello medico e si spaventa in presenza di qualsiasi tipo di segnale. Per esempio, può confondere una contrattura muscolare nel braccio sinistro con la presenza di un infarto o il mal di testa persistente con un tumore o un’emorragia cerebrale.
Essere particolarmente suggestionabili e avere ricevuto informazioni allarmanti in merito a determinate malattie
Va sottolineato che è importante essere informati sui sintomi iniziali delle malattie, dato che così potremo prevenire meglio alcune patologie, ma le persone particolarmente suggestionabili possono sviluppare un atteggiamento eccessivo che porta all’ipocondria.
Oltre a queste cause, esistono anche persone che utilizzano le malattie per attirare l’attenzione su di se.
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Come posso liberarmi di questa paura?
Normalmente è difficile gestire l’ipocondria dato che queste persone non riconoscono che la causa della loro sofferenza è psicologica. Così, si rifiutano di sottoporsi ad un trattamento psicologico.
Essenzialmente, il trattamento dell’ipocondria si basa nella combinazione di farmaci antidepressivi con la psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Infatti, accade spesso che psichiatra e psicologo lavorino insieme nel trattamento di questi casi specifici. I medicinali riducono l’angoscia ma non sono sufficienti per eliminare le idee relative alla malattia immaginaria, ma nello stesso tempo, senza questi sarebbe impossibile applicare un trattamento psicologico.
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